Domenica si è corso a Sangiacomo ( Monte Alpet ) il terzo round del circuito nazionale Gravitalia, per il team è stato un super week end con la vittoria di Fabio Vanni negli junior, la vittoria di Manuel Picci negli Allievi e col secondo posto di Guglielmo Gazzola nella stessa categoria.
Percorso interessante gestito al meglio dallo staff,tracciatore e bike park sono sempre sul pezzo dal giorno 1 di apertura.
Il maltempo ha sicuramente contribuito a far si che purtroppo i partecipanti non fossero molti.
I nostri complimenti a Fabio che dopo un anno difficile dato da un mal di schiena che non gli ha dato tregua e che lo ha tenuto lontano dalla bici per molto, piazza una prestazione all'altezza delle sue capacità e del suo stile, sono sicuro che sia solo la prima di una lunga serie.
E' senza dubbio il prototipo di Nice guy che arriva dalla famiglia del Mulino Bianco in cui la calma e i sorrisi la fanno da padrone,non se la mena sui social nonostante potrebbe gaggiarsela molto + dei nostri amati influencer,deve solo mettersi in testa che con un pò di costanza nell'allenamento potrebbe dispiacersi di quando le gare vanno come oggi!!
Bravissimi anche i nostri genovesi gully e picci che salgono sul podio di categoria rispettivamente 2 e 1.
Fatti i complimenti meritatissimi ai nostri scudieri, mi viene da fare pensiero che non è e non vuole essere una critica ma una riflessione che mi tormenta dall' inizio del 2019:
amo la downhill è la massima prestazione della mtb mondo gravity, ma vorrei capire se questa è la strada giusta di gestione di un circuito nazionale,non è un pensiero contro chi ci mette anima e corpo per permetterci di correre sia dal lato gestionale che dal lato bike park che impiegano ingenti energie in termini economici e di lavoro.
Le gare sono sempre meno e in località piccole in cui è difficile la gestione del tempo di prova dato il tempo di percorrenza media delle seggiovie, tanti atleti a volte preferiscono circuiti alternativi (vedi ixs) per competere con atleti di livello maggiore o per la qualità - tecnicità dei percorsi su cui si gareggia.
Per fare un esempio pratico le gare partono al venerdì (non ufficialmente,ma se si vuole provare decentemente..) con 20 euro medi di spesa per provare circa 5 -6 run al pomeriggio se si è lontani dal bike park, si passa al sabato e si aggiungono i 60 euro di iscrizione della gara con 5-6 run al mattino (sperando di essere nei top, cosa che se non corri regionali a tutto spiano non capita quasi mai) al pomeriggio si fa 1 run di qualifica, si passa alla domenica con circa 3-4 run al mattino e la finale al pomeriggio.
Essendo ottimisti ma veramente ottimisti si fanno 15-16 discese con 80 euro di spesa per la sola gara ,bisogna poi aggiungerci albergo autostrada, benzina, pasti e speriamo di non rompere niente, una media di 300-400 euro a gara ma stando bassi veramente bassi.
Ora il mio pensiero non è puntare il dito ne contro i costi (che se non ti vanno bene te ne stai a casa) ne contro l'organizzazione ne contro i bike park, ma cercare di capire se questa è la formula migliore per i piloti. I risultati dei giovani parlano chiaro fatta eccezione per 1-2 atleti speranza, allievi da assoluta come succedeva non troppi anni fa (Gambirasio-Bugnone-Pozzoni per citarne alcuni) non ne abbiamo più e per guardare al futuro bisogna guardare queste categorie che fanno davvero fatica a confrontarsi coi tempi degli elite. Stesso discorso per gli junior che stentano ad affacciarsi nella categoria open.
Il livello dei nostri Top elite invece è cresciuto, perchè sono forse cresciuti in circuiti più solidi più completi e che fanno regolarmente da anni competizioni internazionali e si affacciano spesso nella top 20 -30 della WC.
Per come la vedo io lasciando stare la tecnicità dei percorsi del circuito italiano che a volte sono più easy di alcune speciali di gare di enduro (vedi quanti con l' enduro fanno ottimi risultati nel dh) il fatto di girare pochissimo e di dover avere molti giorni per poter partecipare (con i costi che lievitano) fanno vincere a mani basse la scelta dell'enduro per i ragazzini e non solo.
Penso che per poter avere una formula sostenibile bisognerebbe avere più tempo per stare in bici riducendo il week end con il sabato di prove libere e a fine giornata una prova obbligatoria con partenza monitorata, la domenica mattina prove libere e fine mattinata 1 run (chiamiamola qualifica) inizio pomeriggio 2 run come già è ora, in questo modo secondo me la gioia di non dover stare sotto il gazebo ore interminabili e il fatto di stare in bici molte più run farebbero bene a tutti, al livello dei ragazzini e al divertimento dei vecchiardi come me.
Ribadisco che non voglio essere critico , ma capire se è un strada percorribile o meno! =)
P.S. questa è una critica sabato mattina ci è stato impedito di girare sulle piste NON di gara per far passare il tempo e per fare ciò che ci rende felici, questa è stata una cosa che per me NON ha senso di esistere, e anche il fatto di far girare gli esordienti da soli ( non sono 150 ) che a vedere i passaggi degli elite avrebbero solo da trarne giovamento.
Cheers =)
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